martedì 1 marzo 2011

due anni

Due anni fa, dopo un travaglio lungo e doloroso da impazzire (avrei confessato qualunque cosa), sono entrata terrorizzata in sala parto.
Il parto è un'esperienza assoluta, terribile, scioccante, bellissima, estrema. Qualcosa in te sa che sta lottando con la morte per la vita. Qualcosa in te muore davvero per sempre, attraversi un varco, c'è un prima e un dopo.
E poi il dolore... Sai solo che non puoi tornare indietro, maledizione!

Per fortuna c'era il tuo bellissimo papà, al quale mi sono aggrappata con tutte le mie forze. Quando ormai stavi per nascere, lui è svenuto, giù lungo disteso. Sei persone sono accorse a sollevarlo, anche perchè era caduto con il braccio storto. E io sono rimasta lì da sola per qualche istante, a spingere per farti nascere. Ma lui si è ripreso in tempo ed è corso a vedere la sua bimba che scivolava nel mondo. Erano le 17.30.

La radio era accesa e stava trasmettendo una samba o forse una bossa nova di Caetano Veloso. Hai subito affermato i tuoi gusti raffinati.
Hai fatto un "ghe" educato, poi ti hanno messo sulla mia pancia ed eri calda e morbida, proprio tanto morbida (3,970 kg!!!). I tuoi occhioni blu elettrico erano spalancati a fissarmi e la boccuccia rossa rossa a cuore sembrava stupita e divertita. Dopo quei momenti terribili di lotta, urla e sangue, eri tranquillissima.
Avevi tanti tanti capelli dorati, tutti appiccicati. Un'infermiera è corsa fuori dalla sala annunciando "è nata una bambina bellissima, biondissima!".

Eri proprio bellissima e dolcissima. E anche biondissima. Io e il tuo papà abbiamo esclamato insieme: "Ma... sembra un alieno!".
In un istante ho dimenticato la bimba misteriosa portata nella pancia con amore per nove mesi e mi sono follemente innamorata di te! Ho chiesto più volte agli astanti se fosse certo che quella cosa così bella fosse proprio mia. Non ci potevo credere, avevi superato ogni mia aspettativa...

Il tuo papà ti ha riempita di baci e la sera da solo, lontano da noi, non si è lavato la faccia per conservare il tuo profumo fino al giorno dopo.

Oggi il tuo papà ti ha portato all'asilo con una torta, due candeline e una macchina fotografica, che ci permetterà di conservare un istante di questa tua mattinata di festa. La tua mamma ti ha lasciato andare sulla porta di casa mentre per la prima volta dopo tanti mesi hai pianto per essere presa in braccio perchè all'asilo non volevi andare. Avrei voluto sganciare le cinture del passeggino e abbracciarti forte forte forte, riportarti al caldo e tenerti con me. Ma il tuo papà è un tipo pragmatico e c'era una torta da portare all'asilo...

Tanti auguri amore mio!

8 commenti:

  1. auguri di cuore!
    io spero solo di smettere di pensare a quel giorno a ogni suo compleanno >.<

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  2. passavo di qua... auguri alla piccolina e a voi!

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  3. auguri grandi!
    anche pupone è nato alle 17,30.
    hai ragione, quando entri in sala parto tutto cambia, e tu sei destinata a diventare un'altra.
    che meraviglia!

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  4. Bia vi ringrazia, care Caia, Tatina e Nuvole!!!!

    Caia, io non riesco a decidere a fare un altro figlio perchè ho il terrore del parto!

    Tatina, grazie per... essere passata di qua!!! Verrò a curiosare nel tuo blog!

    Nuvole, è vero, si cambia... Il vero gioco di prestigio della maternità è riuscire a ritrovare un pò della "fanciulla" che si era prima del parto in un modo che sia compatibile con quella cosa potente e statica che si è diventati dopo... Forse è solo questione di tempo...

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  5. auguri in ritardo... a tutte e due ovviamente!
    anch'io terrore ceco di un altro parto... ma almeno il problema non mi si pone. sono obbligata ad aspettare!
    E' un piacere aver conosciuto il tuo blog :)

    Ciao

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  6. mi hai fatto commuovere....auguri. bisous

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  7. Cara Owl, il piacere è mio! Ammiro molto il coraggio con cui descrivi il tuo mondo interiore nel tuo blog... io forse un pò continuo a filtrare, o meglio a selezionare! :)

    Santin, mon amie, per lo meno questo blog sarà servito ad avermi di nuovo tra i tuoi pensieri!!! baci, baci

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  8. Fi volevo ringraziarti direttamente, quello che mi hai scritto è stato, passami il termine, lenitivo. Grazie per avermi fatto scoprire anche quella prospettiva delle cose.

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