giovedì 13 gennaio 2011

La mammapappa

Dunque... Ammetto che avevo delle remore a parlare nel blog di una cosa che tutto sommato considero privata! Però... però... Ieri ho partecipato ad una discussione tra alcune mamme sulle nottate passate a gestire risvegli notturni e oggi ho letto un post di Nuvole sull'allattamento. Ho iniziato a risponderle in un commento che è diventato chilometrico e ho capito che forse anche io avevo da dire qualcosa sull'argomento!

E' solo la mia esperienza e vale come tale. Ogni bimbo è diverso, ogni mamma ha le sue esigenze e il rapporto che si crea tra mamma e bimbo è una cosa assolutamente privata. Ho trovato, però, molto interessante questo articolo di Alessandra Bortolotti, cui sono arrivata tramite il commento di Piccolalory al post di Nuvole.

Io allatto ancora Bia, che ha 22 mesi. La allatto di giorno e di notte, a richiesta. Alcune volte spesso, altre volte meno, altre volte troppo!
Di giorno chiede il seno quando vuole fare il pisolino ("nannapappa" la chiama), oppure quando mi rivede dopo qualche ora che l'ho lasciata col suo papà o con i nonni. A volte non le va di mangiare altro e chiede a gran voce la sua "mammapappa".
La sera si addormenta di nuovo con la "nannapappa" e durante la notte i suoi frequenti risvegli durano pochissimo solo grazie all'immediata risposta alla sua richiesta di "pappa, pappa, mammapappa". Si addormenta solo così e in pochissimo tempo. Tra l'altro, dorme nel lettone, quindi praticamente si gira verso di me e si serve da sola! Se volessi addormentarla in un altro modo, dovrei alzarmi, prenderla in braccio, cullarla con forza e aspettare che la fatica delle mie braccia e la stanchezza di tutte le lacrime del mondo la facciano crollare. Troppo faticoso, fisicamente ed emotivamente.

Ho attraversato e attraverso tutti i dubbi e le perplessità che vengono a tutte le mamme (soprattutto per la mancanza di sonno e per i commenti continui degli altri) e ancora mi chiedo spesso "fino a quando?". Questa domanda resta senza risposta e non posso che aspettare gli eventi.
Bia non ha mai voluto il ciuccio, detesta il biberon, il latte vaccino l'ha sempre disgustata.
L'allattamento al seno ha avuto le sue difficoltà nei primi mesi (piangevo dal dolore), ma ora è perfettamente rodato, gratifica me e lei e, anche volendo, non riuscirei a convincerla di dover fare a meno di una delle cose che la rendono più felice e che lei ha sempre dato per scontata (a partire da un'ora dopo la sua nascita).
Mentre l'allatto la riempio di coccole (sono le uniche volte che sta ferma!) e lei mi guarda con i suoi occhioni blu, con la stessa espressione che aveva quando, appena nata, me l'hanno messa sulla pancia.

Orazio Gentileschi (1563-1639),
Madonna col Bambino, Galleria Corsini Roma

Detto questo, mi piacerebbe dormire 8 ore di seguito e considerare di nuovo il letto il territorio in cui incontrare mio marito! Temo il distacco definitivo e contemporaneamente attendo i giorno in cui si berrà la sua bella tazza di latte!

Théophile Alexandre Steinlen (1859-1923),
Lait pur Stérilisé de la Vigeanne
, 1896-1900

Quando ci svegliamo la mattina la guardiamo, spaparanzata al centro del lettone, con le gambe e le braccia spalancate, spesso in diagonale, e siamo sempre più estasiati dalle sue guanciotte rosee, morbide, calde e profumate! E' la nostra bimba! Il lettino ci sembra troppo piccolo per lei, padrona incontrastata del lettone e del folle amore dei suoi genitori.

1 commento:

  1. bellissima questa tua testimonianza...
    un po' mi rincuora, perchè le dinamiche che descrivi sono le stesse (più o meno) che ci sono tra me e pupone.
    ti ammiro per la tua perseveranza, a me i 22 mesi sembrano così lontani (e invece, mi sa, sono dietro l'angolo).

    grazie!

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